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CNGEI Scout di Langhirano

Gli Scout laici CNGEI in provincia di Parma

- 27 Aprile

CAMPO ESTIVO COVID-FREE

“Non ti arrendere perché non trovi tutto ciò di cui hai bisogno fatto su misura a portata di mano, ma prendi ciò che hai, usa il tuo ingegno e servitene al meglio” cit. BP

Quest’anno il covid-19 ha interrotto i nostri piani, ma non ci ha fermato, infatti siamo riusciti a divertirci lo stesso rispettando tutti i protocolli anticovid, ad esempio dovevano misurarci la temperatura alla mattina e prima di cenare. Tenere la mascherina e rispettare il distanziamento o igienizzarsi le mani prima di ogni attività e di ogni pasto sono diventati parte di noi. Durante i pasti dovevamo mantenere il distanziamento e non potevamo usare le nostre gavette (questo sì è stato strano, ma anche non dover fare a gara per non lavarle), ma delle forchette e dei piatti di plastica usa e getta e molte altre regole ma tutte affrontate con il sorriso sulle labbra. Il nostro campo estivo quest’anno è stato solo di tre giorni, ma nonostante questo sono stati giorni intensi e molto divertenti.

IL NOSTRO CAMPO ESTIVO

Per l’inizio del campo estivo ci siamo riuniti a Neviano de Rossi (PR) alle 15.30 e dopo aver fatto il triage (pensiamo che sappiate tutti cos’è) abbiamo iniziato subito il quadrato di apertura, ovviamente tutti ben distanziati (al Covid serve molto spazio) e abbiamo ascoltato con attenzione i protocolli da seguire per rispettare le norme anticovid. Subito dopo abbiamo iniziato a montare le tende, sembra strano pensare che in una tenda si possa stare posizionati in modo curioso ma sicuro. Finito di montare le tende si era già fatta ora di cena, avevamo portato la cena al sacco, ma stare separati e non poter condividere il cibo o ridere e scherzare tutti vicini come al solito è stata un’avventura.  

Il nostro staff

Dopo la cena i capi ci hanno dato un po’ di tempo libero. La sera, verso le 21.00, è iniziato il fuoco, i ragazzi dell’ultimo anno sono andati a fare attività con i rover, mentre con il resto del reparto abbiamo parlato di body shaming, ascoltato una canzone che trattava proprio di quell’argomento (“Bella così” di Chadia Rodriguez e Federica Carta) e parlato delle nostre esperienze e i nostri pensieri al reparto. Per alleggerire l’atmosfera abbiamo poi giocato a sigaretta (per chi non lo conosce basta andare a cercarlo in internet). Finite queste attività ci siamo preparati per andare a dormire, che strano trovarsi in quattro in una tenda da otto, ma questo non poteva fermare un po’ di chiacchere notturne.  Il mattino dopo appena prima della colazione ci hanno misurato la febbre e solo dopo ci hanno dato la colazione per prepararci al meglio alle attività del giorno. L’attività principale della giornata è stata dedicata interamente alle specialità e tutti gli esploratori hanno allestito le prove delle specialità che avevano preparato durante il lockdown. Le specialità che hanno occupato maggiormente la giornata sono state: pionerismo, hebertismo e gioco di squadra, ma sono state fatte anche altre specialità come: agorà, artigiano, informatico, fuochista, ecc.. .

Gli esploratori che si dedicano alla specialità di artigiano

Coloro che hanno fatto la specialità di pionerismo hanno dovuto costruire un percorso hebert ideato e progettatto da quelli che facevano hebertismo; coloro che hanno fatto la specialità di gioco di squadra dovevano pensare a dei giochi che dovevano rispettare le norme anticovid, e così via. Dopo, per testare il percorso hebert, abbiamo fatto una gara a staffetta di pattuglia. Finita la prova a staffetta ci siamo riuniti per ascoltare gli esploratori che facevano altre specialità, ad esempio agorà o amicizia internazionale.

Finite queste attività era ora di pranzo, che è stato fatto dai senior e dai rover, inoltre non potevamo pranzare con le nostre gavette, ma dovevamo usare piatti e posate usa e getta, cosa molto covid ma poco scout, però con raccolta differenziata finale. Abbiamo fatto i giochi che avevano pensato gli esploratori che facevano la specialità di gioco di squadra. Il primo gioco è stato una battaglia navale umana, dove come proiettili abbiamo utilizzato dei gavettoni, per dividere le squadre abbiamo usato un telo in modo che quando lanciavamo un gavettone non potessimo vedere se stessimo colpendo qualcuno e quando una persona veniva colpita doveva cambiare posizione sempre tenendo conto delle distanze, infatti, per rispettare le distanze ci siamo messi seduti per terra a un metro di distanza gli uni dagli altri. Per il secondo gioco che abbiamo fatto è stato una specie di calcio balilla umano, per rispettare le distanze ci siamo legati i polsi con del cordino lungo un metro, ma, dato che eravamo in movimento non siamo sempre riusciti a mantenere le distanze nonostante filo, quindi abbiamo tenuto le mascherine per tutta la durata del gioco, come vedete dalla foto sotto.

Finite queste attività ogni pattuglia ha dovuto pensare a delle scenette con dei temi dati dai capi (Grey’s anatomy, Dragon Ball e la Casa di Carta), che sarebbero state inscenate al fuoco. Dopo aver preparato le scenette è arrivato il momento di cenare (sempre rispettando le norme per il Covid che sono state dette precedentemente), e finita la cena chi doveva sostenere la specialità di fuochista è andato a preparare il fuoco della sera. Durante il fuoco, prima di fare le scenette, abbiamo fatto un gioco dove dovevamo far finta di parlare le lingue di tutto il mondo dateci precedentemente (è stato divertente parlare lingue straniere senza conoscerle), finita quest’attività i capi ci hanno detto che ognuno doveva interpretare il proprio personaggio della scenetta cercando di parlare con lingua che gli era stata data prima, ciò ha reso le scenette veramente divertenti. Dopo le scenette il fuoco si è concluso abbastanza presto rispetto al solito, e quindi ci hanno mandato a dormire, giusto il tempo di addormentarci che sentiamo i capi che vengono a svegliarci per fare un gioco notturno, simile a guardie e ladri, tenendo sempre le mascherine ed evitando fare assembramenti nei vari nascondigli. Una volta finito il gioco notturno finalmente siamo andati a dormire per davvero. Il terzo giorno è cominciato con lo smontaggio tende e con un gioco di pattuglia a staffetta, nel quale c’erano varie tappe: nella prima tappa dovevamo trasportare dell’acqua dal cucchiaino a un bicchiere, poi correre fino alla seconda tappa, prendere un uovo e spaccarcelo in testa, correre fino alla terza tappa dove dovevamo mangiare una mela il più velocemente possibile, per poi correre fino alla quarta e ultima tappa dove dovevamo trovare una caramella in un piatto pieno di panna senza l’uso delle mani e poi tornare fino alla prima tappa correndo dentro a dei sacchi di plastica. Dopo questa attività abbiamo pranzato e dopo il pranzo abbiamo fatto il quadrato di chiusura dove ci hanno consegnato tutti i brevetti e i distintivi della progressione orizzontale e della progressione verticale.

Questo campo estivo rispetto ad altri anni è stato più breve, ma è stato fantastico lo stesso, inoltre ci ha spinti ad impegnarci ancora di più perché alla fine del campo ciò che inizialmente sembrava dividerci ci ha in realtà uniti, nelle difficoltà ci siamo scoperti più fratelli e sorelle che mai e quando la strada per ritrovarci insieme non c’era più ce la siamo inventata (ogni riferimento è puramente casuale).

Speriamo, anzi siamo sicure che questa situazione passerà il più in fretta possibile ma siamo anche pronte a tutto nell’attesa di fare un campo estivo ancora più divertente e ci auguriamo, più lungo.

Buona caccia da Matilda Fabris, Emily Mellino e Sofia Tanara, tre esploratrici del reparto Langhirano 1